Villa Ruggiero, appartenente alla lunga lista di ville vesuviane cosiddette “del Miglio d’Oro”, non sorge lungo la strada Regia delle Calabrie come la Favorita o Campolieto, ma si discosta leggermente trovandosi in una zona più interna e non affacciata sul mare come quelle più famose.
Il dettaglio nella toponomastica di Ercolano dice via Alessandro Rossi 42, parliamo quindi della strada che fa da borderline nella parte alta del parco del Miglio d’Oro, sito proprio di fronte a villa Campolieto.
Più che di Villa Ruggiero, sarebbe meglio parlare di Villa Petti Ruggiero, perché nella metà del 700 fu proprio il barone Petti a volerne la costruzione e la stessa famiglia Petti ne conservò la proprietà fino al 1863. Dopo quell’anno Villa Ruggiero passò alla famiglia omonima che le ha completato il nome col quale oggi la conosciamo.
Oggi la sua presenza in quella zona di Ercolano sembra, o meglio è, un tutt’uno con strade e edifici circostanti, ma calando Villa Ruggiero negli anni della sua costruzione e fino a metà del secolo scorso, si può intuire come fosse isolata rispetto alla zona più abitata e frequentata di quel tempo, rendendola di fatto una villa rustica e di campagna.
Nel complesso si tratta di un edificio piccolo rispetto alle sontuose ville che sorgono a poche centinaia di metri, ma anche rispetto all’intera lista della ville classificate come ville vesuviane del 700. Ma nel suo essere piccola, Villa Ruggiero non pecca in bellezza e graziosità.
La posizione planimetrica risulta cambiata nel tempo e anche la facciata è dotata oggi di un piano sopraelevato che ne ha modificato le proporzioni, ma la bellezza del portale in marmo e piperno non è per nulla cambiata e conserva l’eccezionalità del tempo che fu. Completa il tutto la decorazione di timpani in stucco ben visibile sulla facciata sia al primo piano che a quello subito sopra, noto anche come piano nobile per la destinazione d’uso che si attribuiva in passato alle ville.
Dall’alto la planimetria delle villa è quella solita. Nella parte posteriore l’edificio è dotato di due ali di palazzo che si estendono fino ad un esedra e formano il cortile. Altre due esedre si trovano negli spazi coperti del vestibolo coperte da volte a crociera.
Particolare è anche la terrazza che si affaccia sul cortile, poggiata sulla serliana sottostante. Vale la pena citare tra le volute in stucco, la nicchia centrale col busto di San Gennaro rivolto verso il Vesuvio nell’intento di fermarne la lava.
Villa Ruggiero termina su un vasto parco verde con un viale che lo percorre fino a giungere alla nicchia che termina il percorso. Nei pressi della nicchia c’è l’accesso al parco da via Doglie.