ARTERUBRICHE

Robert Rive: agli esordi della foto d’autore del Vesuvio e del vesuviano

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A metà dell’Ottocento un fotografo venuto dall’Europa centrale immortala con delle fotografie che segneranno uno spartiacque importante per la tecnica e la concezione fotografica stessa, il Vesuvio e tanti scorci vesuviani e napoletani. 

E’ Robert Rive, prussiano con origini francesi, che attraversa l’Italia per il suo personalissimo Grand Tour e regala una serie importante di fotografie dei luoghi attraversati. L’avvento della fotografia amplia i confini e la concezione del Grand Tour in Italia e i pionieri di quest’arte accorrono in Italia per immortalare scorci, paesaggi, scene quotidiane del Paese che più di ogni altro in Europa ha, da sempre, rappresentato meta prediletta per artisti di ogni genere. L’approccio fotografico si aggiunge a quello pittorico e regala nuove prospettive. 

Robert Rive lascia la Prussia intorno ai 25 anni per l’Italia e durante il suo viaggio produce immagini straordinarie di Firenze, Genova, Torino, Pisa, Siena, del Lago di Como ed i tanti altri luoghi.  Sono scene animate e scorci più tradizionali e rappresentano una fondamentale testimonianza dell’Italia del tempo, un’Italia che si avvia ad entrare nell’epoca contemporanea e che Rive accompagna in questo percorso con la sua tecnica fotografica ed il suo punto di vista personale. 

Rive scende l’Italia e arriva a stabilirsi a Napoli dove apre uno studio nel palazzo Serracapriola in località Chiaia ed una succursale a Palazzo Lieti. Alle falde del Vesuvio costruirà la sua fama ed avrà l’occasione di immortalare, oltre che i luoghi celebri e meno celebri di Napoli, anche gli scavi di Pompei e i primi calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio del ’79 d.C. oltre che il Vesuvio stesso. 

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Il cono con la lava del Vesuvio- 1889 (fonte Wikipedia)

I formati sono di vario tipo, le vedute spesso ampie ed esprimenti grande vitalità; una vitalità in cui l’elemento umano è presente in una concezione  d’insieme con il paesaggio oggetto della fotografia. Davvero prolifica, la produzione si componeva anche di album e raccolte che ben presto divennero un vero must-have anche per i viaggiatori del Grand Tour; a tal proposito è da sottolineare la collaborazione con il fotografo italo-tedesco Giorgio Sommer. Una delle grandi soddisfazioni di Robert Rive, fu l’invito alla Esposizione Universale di Parigi del 1867. 

Tra i suoi numerosi album – raccolte ricordiamo, per quanto riguarda il lavoro svolto alle falde del Vesuvio, Souvenirs di Pompei con 39 foto e Pompei con ben 80 foto

Robert Rive è stato un vero precursore, non solo per essere stato una tra le prime star della fotografia ma anche per aver anticipato alcuni temi della fotografia moderna e contemporanea; in qualche modo il culto della foto esploso con i social media può dirsi pronipote del lavoro e della concezione del grande fotografo di origine prussiana ma di elezione italiana e napoletana. I lavori in terra vesuviana rappresentano una vera e propri pietra miliare nella storia fotografica dell’area vesuviana. 

Robert Rive
Robert RIVE : POMPEI, Sculture. Cinque Fotografie (1868)

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