I Molini Marzoli sono situati al centro del golfo di Napoli e ne dominano la costa. Rappresentano uno dei più importanti siti di archeologia industriale presente nella zona del vesuviano.
Nascono a Torre del Greco dalla collaborazione tra l’Ing. Giuseppe Feola, progettista e direttore dei lavori e il Dott. Edmondo Jeandeau, amministratore e consigliere.
La scelta del luogo in cui costruire i Molini fu altamente strategica, in quanto vicino al porto e in prossimità della ferrovia.
Nel 1907 i due uomini iniziano le trattative per la concessione del suolo per la costruzione del mulino e dei necessari spazi (circa 12.000 mq) per la costruzione dei silos e magazzini.
Nel 1908 la Ditta Feola-Jeandeau stipula il contratto di concessione con l’Amministrazione Comunale di Torre del Greco per circa 9000 mq. Con questo accordo il Comune si impegnava a non concedere a nessun altro concessioni nella stessa zona, mentre la Ditta si impegnava a non cambiare la natura dei suoli e delle destinazioni d’uso. L’accordo prevedeva un canone annuo di lire 1350.
Nell’estate del 1911, non senza difficoltà, l’impianto entra in funzione
I Molini visti dal mare appaiono di un’eleganza unica grazie ai fondatori che vollero usare materiali all’avanguardia. Cemento armato e pietra lavica per la torre e mattoni a vista con quel colore rosso che esprimono grande solidità e bellezza .
La fabbrica era costituita da diverse parti. Vi era la torre per la pulitura e la pesatura del grano che arrivava dal mare, dai mulini, dai silos, dagli appartamenti per l’amministrazione, dai magazzini e dalla motrice che utilizzava carbone come unica forza motrice.
Negli anni a seguire, visto il forte aumento di produttività si diede inizio ad una fase di ampliamento della fabbrica, che portò i proprietari a richiedere al Comune l’acquisto del suolo. Nel 1923, il Comune comunica alla Ditta Feola-Jeandeau che la vendita del suolo veniva concessa solo se vi era una collaborazione economica per la realizzazione di una strada di collegamento tra il porto di Torre del Greco e la strada provinciale per Napoli.
Nel 1924 il Comune stipula il nuovo contratto con il nuovo presidente della ditta, il Dott. Pietro Marzoli, nuovo direttore dei Molini Marzoli Massari di Varese, che nel frattempo, alla morte di Feola ( 1914 ), era diventato compartecipe della ditta Feola-Jeandeau.
Il periodo di gestione dei Molini del Dott. Marzoli sono caratterizzati da una grande produzione di farina e dai nuovi cambiamenti storico-culturali, come la sostituzione del carbone con l’energia elettrica e la sostituzione del trasporto marittimo con quello ferroviario e su strada.
Nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale i Molini subirono grossi danni a causa delle mine tedesche poste dai “guastatori” in ritirata.
Nel 1956, fu l’Ing. Gianni Marzoli e l’Avv. Franco Marzoli, successori del padre Pietro ad occuparsi della ricostruzione e della gestione della fabbrica che dal 1942 aveva preso ufficialmente il nome di MOLINI MERIDIONALI MARZOLI (MMM).
Negli anni ’60, durante il boom economico, all’attività di produzione di farina si aggiunge quella della fabbricazione di mangimi, che va avanti fino agli anni ’70, quando inizia la fase di declino dei Molini Meridionali Marzoli.
Nel 1985 l’intera attività termina e quattro anni dopo, il Comune di Torre del Greco decide di acquisire i Molini Marzoli, forse senza avere le idee ben chiare su cosa farne, visto che oggi una buona parte degli stessi è fatiscente
2 pensieri su “Molini Meridionali Marzoli di Torre del Greco”
Ottima ricerca
cambiano i tempi, cambiano i cantanti ma la musica e’ sempre la stessa. Per la città di Torre del Greco che occupa una posizione strategica nel cuore del golfo di Napoli posso solo dire che da oltre 50 anni a questa parte nessuna amministrazione locale , provinciale , regionale e anche nazionale ha avuto la capacita’ o meglio la volontà e l’interesse di mantenere sul territorio quelle poche attivita’ che comunque contribuivano a un modesto sviluppo socio-economico. Senza parlare di mancati o errati interventi su potenziali infrastrutture come strade ,porto, linee ferroviarie e tutti mezzi di comunicazione . Torre del Greco, a mio parere, potrebbe essere il motore trainante per lo sviluppo socio economico culturale turistico ecc.ecc. Tutto cio’ che di buono c’era non esiste piu’.