A Longola, località posta poco fuori la città di Poggiomarino, in direzione Sarno, nel 2001 è stato portato alla luce un villaggio risalente all’età di bronzo e appartenente al popolo dei Sarrasti.
Si tratta di un abitato che all’epoca era formato da capanne poste su isolotti artificiali. Un ritrovamento importantissimo per le ricostruzioni storiche, perché fa da linea guida per quella che fu l’area dell’agro sarnese nel periodo che va dall’età del bronzo alla nascita di Pompei.
Come spesso accade, anche Longola fu una scoperta avvenuta per caso e lontana da quelli che potevano essere studi archeologici e di analisi di quella zona. All’inizio del nuovo millennio, furono ritrovati resti e suppellettili appartenenti all’età del bronzo nelle discariche del fiume Sarno e per questo motivo fu contattata la Soprintendenza per i beni archeologici di Pompei.
Responsabile dell’indagine fu la prof. Claude Albore Livadie, direttrice del CNRS, che subito intuì che quei detriti “speciali” provenivano dalla località di Longola, dove erano in corso i lavori per un depuratore.
I lavori furono ovviamente subito bloccati e con l’avvento del 2001, un gruppo di archeologi iniziò lo scavo, attraverso il quale furono rinvenuti reperti databili in un lasso di tempo che andava dal 2000 al VI secolo a.C.
Gli studi archeologici dell’area, affiancati a quelli paleobotanici e paleofaunistici, permisero di ricostruire e capire come era fatto l’intero habitat di quell’antico villaggio.
Si ipotizzò che proprio grazie all’abbandono del villaggio di Longola, a causa di un alluvione, la popolazione dei Sarrasti unita a quella proveniente dal nord de Sarno, fondarono l’antica Pompei.
Terminata la campagna di scavo, nel 2012 si iniziò a pensare a quello che poteva essere un parco archeologico visitabile e dopo anni di appalti, lavori e incarichi, nel febbraio 2018 ci fu l’inaugurazione del Parco Archeo-Fluviale di Longola.
L’area visitabile si estende da ovest, dove è posto l’ingresso, verso est dove vi è una ricostruzione dell’antico villaggio. Il tutto è dotato di parcheggio, area ristoro, area giochi e anche un padiglione per il birdwatching.
Longola è sicuramente un sito da visitare, sul confine tra l’area vesuviana e l’agro sarnese. Un luogo di interesse unico e singolare che differisce da quelle che sono le più note aree archeologiche vesuviane, ma che di fatto potrebbe essere stato propedeutico in parte allo sviluppo di quelle.
La parola ovviamente va agli studiosi…