La chiesa della Madonna di Pugliano ad Ercolano (ne parliamo qui), è uno dei luoghi del vesuviano che conserva un carico di storia secolare e di grande interesse culturale e popolare, oltre ad essere luogo nevralgico della festa della Madonna Assunta a Ercolano.
Un sito antichissimo nel quale vive, sin da tempi remoti, il culto della Vergine, simboleggiato dalla celebre “Bruna Puglianella”, la statua lignea della “Madonna delle Grazie” di pelle scura risalente al Trecento, che domina l’altare maggiore della Basilica, adorata dal popolo della città di Ercolano.
Diverse leggende vengono tramandate circa l’origine di questa statua. Quella più accreditata, anche per la similitudine con le storie di altre “Madonne Nere”, è quella che narra del suo ritrovamento in mare.
Attraverso i secoli questo culto ha subito dei mutamenti. Originariamente e quindi ancor prima della presenza in loco della statua trecentesca, vi si venerava la Madonna delle Viti, denominata in questo modo per la ricchezza di vigneti in quella zona.
Successivamente, intorno al IV secolo, si attesta il culto per la Madonna delle Grazie. Difatti la trecentesca statua della Vergine ha i caratteri iconografici tipici di questo culto, ovvero la rappresentazione della Madonna in trono nell’atto di allattare il Bambino Gesù. Nonostante questa conferma iconografica, ben presto al culto per la Madonna delle Grazie si sovrappone, subentrandovi praticamente, quello dell’Assunta.
Questa devozione del popolo ercolanese per l’Assunta diviene nei secoli molto importante e fino ad oggi, nel giorno del 15 agosto, giorno consacrato appunto all’Assunzione al cielo della Vergine, la città degli scavi rende grande omaggio a Maria. La tradizione che consacra il giorno del 15 agosto al culto mariano è antichissima e comune a tanti paesi e culture, anche distanti geograficamente e culturalmente tra loro. Non deve meravigliare troppo, che la ricorrenza del 15 agosto venga accolta anche per rendere omaggio alla “Madonna delle Grazie”.
Sin dall’epoca medievale in Resina, storico nome dell’attuale Ercolano, la festa dell’Assunta ha avuto grande rilievo nella vita cittadina.
La storia della “Bruna Puglianella” si intreccia inevitabilmente con quella delle eruzioni del Vesuvio. Infatti, come in tutte le città ed i paesi alle falde del Vesuvio, anche questo simbolo della fede popolare è stato nei secoli portato in processione nei momenti di pericolo incombente giungente dal vulcano, come nel 1872 quando viene portata in processione e la lava risparmia l’allora Resina da distruzione certa.
Altra ricorrenza fortemente sentita dal popolo della città degli scavi è l’anniversario dell’Incoronazione solenne della Madonna avvenuta il 13 agosto 1875.
In tempi più recenti un altro evento è stato accostato alla festa dell’Assunta a Ercolano, inserendosi in questa ricorrenza in un intreccio tra sacro e profano: è la celebrazione del Riscatto Baronale di Resina. Il 14 agosto del 1699 Resina si affranca dal potere, esoso e mal tollerato, del governo baronale nato durante il regno di Giovanna II d’Angiò Durazzo, ed entra in pieno possesso di tutti i suoi diritti. Per Resina, che faceva parte della cosiddetta “Baronia di Castellania” insieme a Portici, Torre del Greco e San Giorgio a Cremano, inizia così una nuova storia ed oggi, l’intreccio tra festa religiosa dell’Assunta e ricorrenza del Riscatto Baronale, testimonia in modo davvero importante le radici antiche e le conquiste di epoca contemporanea della città.
Grandi festeggiamenti ancora oggi animano il giorno del 15 agosto in un tripudio di rappresentazioni laiche e religiose, vero patrimonio popolare di Ercolano e di tutta l’area alle falde del Vesuvio.