Sul lungomare forse più famoso dell’area alle falde del Vesuvio si trova una particolare, elegante opera architettonica, una delle attrattive della città di Castellammare di Stabia. È la Cassa Armonica, che fa bella mostra di sé nell’area della villa comunale stabiese.
Ma cos’è una Cassa Armonica? É un arredo urbano concepito per un doppio fine: rendere uno spazio pubblico più elegante e piacevole, sulla scia delle concezioni introdotte dal movimento Liberty per gli spazi pubblici, ed ospitare orchestre e gruppi musicali nelle occasioni mondane. Fenomeno tipicamente europeo, poi esportato anche oltreoceano, nasce alla fine dell’Ottocento e trova collocazione per lo più in parchi pubblici o giardini. In Italia si diffonde in principal modo nelle regioni del Centro e del Sud dove, ancora oggi, rimane un elemento di arredo urbano di grande attrattiva, pur non conservando la funzione originaria di “chiosco della musica”. La struttura architettonica è generalmente a pianta pentagonale o circolare, con una copertura sostenuta da pilastri agili e sottili ed i lati aperti. Originariamente il materiale utilizzato per le Casse armoniche era il legno poi sostituito da vetro e ghisa, materiali simbolo del Liberty applicato all’arredo urbano.
Quella di Castellammare di Stabia è considerata una delle più ricercate, belle e significative in Italia e non solo. Edificata su progetto dell’ingegnere Eugenio Cosenza, la Cassa Armonica stabiese è un pregevole sintesi delle idee alla base dello stile Liberty. Inaugurata il 28 aprile del 1900, questa opera ha una storia peculiare che inizia con la decisione dell’Amministrazione comunale stabiese di sostituire una precedente struttura in legno che ospitava concerti e spettacoli, lo Stabia Hall, con una nuova opera architettonica maggiormente in linea con le nuove tendenze atte a coniugare eleganza e funzionalità e più idonea a soddisfare le esigenze di una cittadina che, all’epoca, era un centro culturale, turistico e mondano molto in auge. Il progetto venne affidato al giovane stabiese Cosenza ed approvato nel 1898. Il 28 aprile del 1900 viene inaugurata la Cassa Armonica che, però, avrà una vita breve. Nel marzo del 1909 una forte tempesta di vento distrugge l’opera del Cosenza. Ma ormai la Cassa Armonica era diventata parte integrante della città e, pertanto, l’Amministrazione stabiese affida un nuovo incarico allo stesso Cosenza per la ricostruzione. Nell’agosto del 1911 la nuova Cassa Armonica di Castellammare di Stabia viene inaugurata.
Esteticamente ancor più curata nei dettagli, ridotta in altezza, l’opera presenta in questa seconda versione una cruciale modifica apportata proprio per far fronte ad eventuali nuovi imprevisti: uno sfiatatoio posto sulla sommità della struttura che ha permesso alla stessa di resistere al tempo ed alle intemperie fino ad oggi. La Cassa Armonica presenta un piano rialzato di circa un metro al quale si accede tramite delle scale in marmo. Dodici colonnine, collegate tra loro da sinuosi arabeschi e da un’elegante ringhiera, sorreggono la struttura superiore composta da una cupola ed una tettoia in ferro e vetro policromo. Una campana acustica posta al di sotto del piano di calpestio nonché la conformazione stessa degli elementi di copertura suddetti, sono studiati in modo da riuscire ad ottenere una resa musicale eccellente e quanto mai ampia e precisa.
La Cassa Armonica di Castellammare di Stabia ha ospitato, nel corso della sua lunga storia, musicisti ed orchestre di valore nazionale ed internazionale. Grazie anche alla sua splendida collocazione al centro del panoramico lungomare, è di certo uno dei simboli della città e dell’intera area alle falde del Vesuvio per il valore architettonico e per la testimonianza circa un’epoca di splendore e di grande attrattiva della città.
Un pensiero su “La Cassa Armonica, un gioiellino al centro del lungomare stabiese”
Se noi stabiesi fossimo un popolo intelligente sataremmo tutti bene nel vivere nel nostro paradiso.