Il nome “Anna” è uno dei più comuni nel mondo occidentale. Sant’Anna, unita al marito San Gioacchino, genitori di Maria, sono festeggiati nel giorno del 26 luglio dalla chiesa cattolica e da quella copta.
Essendo rimasta incinta in vecchiaia e in sterilità, Sant’Anna è diventata simbolo di devozione delle donne gravide, in cerca di gravidanza o in procinto di partorire, ma anche simbolo materno e della famiglia.
Come in tante zone italiane, anche nell’area vesuviana il culto di Sant’Anna è molto forte e il nome è sicuramente tra quelli più comuni.
Di seguito riportiamo alcune città vesuviane in cui il culto di sant’Anna è di particolare importanza e c’è una chiesa a Lei titolata…
Torre del Greco
Non potevamo che iniziare dalla chiesa di Santa Maria del Principio a Torre del Greco, dove Wesuvio tiene le visite guidate all’attuale e all’antica chiesa. Tale chiesa, pur essendo dedicata alla Madonna del Principio, è nota a tutti i torresi come chiesa di Sant’Anna. All’interno infatti c’è una statua lignea ad opera dei napoletani Verzella, a cui il popolo è molto devoto e sulla quale si intrecciano devozione, mito e storia.
La leggenda popolare narra che nel 1861, poco prima dell’eruzione vesuviana, la statua trasudasse lacrime come a preannunciare il triste evento. Si conserva ancora, di fianco alla statua, l’ampolla con il fazzoletto che raccolse quel liquido miracoloso.
Ma Sant’Anna a Torre del Greco non è qualcosa relativo solo all’attuale chiesa. E’ riportato che già in quella antica ci fosse un altare dedicato a Sant’Anna, andato poi distrutto con l’eruzione del 1794 che seppellì l’intero edificio.
Nei secoli la chiesa fu tappa sia per le future madri che per i marinari, che andavano a rendere grazie alla Santa per lo sbarco sereno e protezione per le prossime navigazioni.
Resta ancora oggi la tradizione delle donne gravide, che durante i loro nove mesi ed in particolare nel giorno del 26 luglio, si recano alla chiesa per pregare Sant’Anna ed offrire un dono.
San Giorgio a Cremano
Anche San Giorgio a Cremano ha una chiesa dedicata a Sant’Anna. Si trova a pochi passi dell’attuale piazza Troisi e nasce nel 1750 come cappella gentilizia di Sant’Anna ai Taralli. Infatti l’antico nome di piazza Troisi era proprio Largo Taralli.
Da piccola cappella gentilizia divenne poi chiesa nella seconda metà dell’800, quando fu ampliata grazie al volere dell’allora sindaco Salvatore Punzo.
La chiesa di Sant’Anna a San Giorgio a Cremano è stata testimone attiva della crescita cittadina, soprattutto in quella zona che in breve tempo da campagna divenne il centro pulsante della città in crescita.
Allo stesso tempo viene ricordata anche per il suo piccolo teatro, primo palcoscenico di Massimo Troisi e Lello Arena, che insieme ai giovani dell’azione cattolica, lì tenevano i loro primi sketch e rappresentazioni teatrali.
Boscotrecase
Un’importante festa nel giorno di Sant’Anna, si tiene nella città di Boscotrecase dove c’è una chiesa dedicata alla Santa, costruita alla fine del 1600, per volere dell’Università di Boscotrecase.
La leggenda tramanda che la statua di Sant’Anna si presentò già pronta quando il parroco dell’epoca si presentò dallo scultore per committargli il lavoro da svolgere.
Come per Torre del Greco, anche qui c’è un’eruzione vesuviana legata alla chiesa, cosa che del resto accade in tutti i paesi vesuviani. Infatti nel 1906 la lava circondò l’edificio e invase la cripta, danneggiando portale e vestibolo.
Negli anni 20 e 30 iniziò il restauro e il rifacimento di quanto danneggiato.
In quell’eruzione che interessò i paesi vesuviani del versante a sud, il popolo di Boscotrecase chiese al parroco di poter portare in processione la statua di Sant’Anna, ma avendo ricevuto un rifiuto, il giorno seguente la ottenne con la forza.
La cronaca di quel 8 aprile ad opera di Matilde Serao fu: “Silenzio universale nella densissima folla. Una rozza croce di legno appare: e dietro fluttua sulla gente un’antica statua, Sant’Anna, la patrona di Boscotrecase, Sant’Anna, la madre della Madonna, Sant’Anna, la vecchia potente, come usa chiamarla con riverenza il popolo meridionale… Questa Statua deve essere assai antica: un volto scarno dai capelli bianchi, un volto chino e pensoso di donna già vecchia, che si piega verso il viso giovane e fresco di una fanciulletta”.
La leggenda popolare vuole che dopo pianti e preghiere, la lava si fermò quel giorno dinnanzi alla statua.
Boscoreale
La chiesa di Sant’Anna ai Pellegrini è situata nell’omonima contrada di Boscoreale e fu eretta dai padri gesuiti nel 600. Si trovava a ridosso della masseria “delle donne” o “dei Passanti”, punto focale dell’agricoltura e della crescita cittadina, in particolare nel 1700 quando la masseria divenne proprietà dei conti Pellegrini (da loro il nome della contrada).
Di particolare fattura e degno di nota è il portale marmoreo settecentesco della chiesa.
Somma Vesuviana e San Gennaro Vesuviano
Il culto di Sant’Anna è presente anche nei paesi di Somma Vesuviana e di San Gennaro Vesuviano, dove sorgono due piccole e caratteristiche chiese dedicate alla Santa.
2 pensieri su “Il culto di Sant’Anna nell’area vesuviana”
Potreste inserire una bibliografia per accreditare le informazioni?
In effetti sarebbe molto utile anche a chi vuole approfondire gli argomenti, grazie dell’ottimo consiglio e di aver letto l’articolo