Nella seconda parte del secolo scorso, Torre del Greco è stata meta indiscussa di molte personalità che la preferirono come luogo in cui trascorrere le proprie vacanze.
Tra i personaggi più illustri che hanno scelto la città del corallo come luogo dove poter passare il proprio tempo libero c’è stato Enrico De Nicola, eletto capo provvisorio della Stato italiano dall’Assemblea Costituente il 28 Giugno 1946 e successivamente assunse il titolo di Presidente della Repubblica Italiana.
E’ proprio a Torre del Greco che Enrico De Nicola decise, con i proventi del suo lavoro di avvocato, di dare mandato all’Ing. Michele Platania, alla costruzione di una villa alle falde del Vesuvio, nel 1928.
La villa è una palazzina di due piani costruita in stile liberty, circondata da una pineta e un vasto giardino. L’edificio al secondo piano ha una magnifica terrazza, dove il Presidente era solito ammirare il Golfo di Napoli.
Quando Enrico De Nicola decise di trasferirsi, la villa divenne luogo di incontro con tanti personaggi di spicco che in quegli anni dominavano la scena politica italiana come Benedetto Croce e Giovanni Porzio, tra i suoi più grandi sostenitori politici.
Il giardino e la pineta annessa alla villa, divennero il vero e proprio rifugio dalla vita frenetica del Presidente. Sulla porta d’ingresso della villa volle porre un’iscrizione “Inveni Portum”, che significa “ho trovato il porto”. Tale iscrizione ci dà chiaro il senso di come la villa fosse per il Presidente il vero rifugio per una vita tranquilla.
Dopo la sua morte, Villa De Nicola fu abbandonata per oltre mezzo secolo e purtroppo depredata di tanti volumi facenti parte la biblioteca del grande statista. Attualmente Villa De Nicola è sede dell’Associazione Forense, che tenta di prendersene cura seppur con tante difficoltà.
Chi era Enrico De Nicola?
Nasce a Napoli nel 1877. Si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli nel 1896 e diviene molto presto tra gli avvocati penalisti italiani più noti.
La sua prima esperienza politica risale al 1907, quando viene eletto al Consiglio comunale di Napoli. Nel 1909 viene eletto per la prima volta deputato nel Collegio di Afragola. Negli anni che precedono la prima guerra mondiale ricopre diversi incarichi di governo sotto la presidenza giolittiana. Nel 1920 è eletto Presidente della Camera dei Deputati.
Nel periodo fascista accetta di candidarsi a Napoli nel listone fascista, ma sebbene fosse stato rieletto decide di non prestare giuramento al partito fascista e per questo la sua elezione non viene convalidata. Decide di ritirarsi dalla vita politica per riprendere la sua attività di giurista. Nel 1929 viene però nominato senatore, direttamente da Re.
Alla fine della Seconda Guerra mondiale, fu chiamato nella Consulta Nazionale, con l’incarico di presidente della commissione giustizia.
Successivamente viene nominato capo provvisorio dello Stato. La sua nomina è stato frutto di un lungo lavoro intercorso tra i principali partiti di quel periodo politico. L’idea era quella di eleggere un presidente che potesse avere il maggior gradimento tra la popolazione italiana e rendere meno traumatico possibile il passaggio al nuovo sistema repubblicano. Non fu facile convincere De Nicola ad assumere tale carica e ci volle il suo amico personale, Giovanni Porzio, per tale opera di convincimento. Dopo un lungo calvario il candidato accettò.
Fu eletto dall’Assemblea Costituente al primo scrutinio, il 28 giugno 1946 e assunse la carica il 1° luglio 1946. Da quel giorno alla nomina vera e propria di Presidente della Repubblica il passo è breve. Come voleva la prima disposizione transitoria della Costituzione il 1° gennaio 1948, Enrico De Nicola assunse il titolo ufficiale di Presidente della Repubblica Italiana.
Il suo mandato durerà solo fino al 18 aprile 1948, quando avverranno le prime elezioni repubblicane, per questo risulta essere il più breve della storia repubblicana italiana.
Dopo aver assunto diverse cariche politiche, il 1° ottobre 1959 morì nella sua casa di Torre del Greco all’età di 81 anni. Ad oggi riposa presso il Cimitero di Poggioreale, a Napoli.
E’ ricordato per la sua onestà, umiltà e austerità dei costumi. Rifiutò sin da subito lo stipendio previsto per il capo dello stato (allora di 12 milioni di lire). Era famoso per il suo cappotto rivoltato.
E’ stato di recente commemorato (2018) su una moneta di 2 euro emessa dalla Zecca dello Stato. Sulla moneta è ricordata la firma dell’atto di promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana il 27 dicembre 1948. Insieme a De Nicola, riconosciamo Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio e Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea costituente italiana.
Un pensiero su “Enrico De Nicola, il presidente che visse a Torre del Greco”
Io ho conosciuto di persona il Presidente nella sua villa a Torre in occasione di lavori di elettrricità e tubazioni che li eseguiva mio zio Michele Moccia con il fratello che ha avuto il negozio in Via Cappuccini. Io allora portavo la borza degli attrezzi a mio zio. Quando il Presidente stava in villa, lui mi accarezzava i capelli e diceva a mio zio: Michele, hai un nipote molto sveglio e vraà fortuna. Momenti delicati che io ricorderò per sempre fin quando vivrò.