ARTERUBRICHE

MAGMA: fotografia al cuore dei vulcani attivi italiani

magma fotografia

Torniamo un po’ indietro nel tempo per raccontare di un lavoro che ha rappresentato un grande momento di approfondimento sui vulcani attivi italiani ed un’interessante sinergia tra mondo scientifico e arte fotografica.  

MAGMA nasce dalla collaborazione tra Osservatorio Vesuviano ed il celebre fotografo campano, originario di Dragoni e da sempre con base a Napoli, Antonio Biasiucci. Il fotografo, in questo lavoro svolto a stretto contatto con vulcanologi e geofisici, entra in contatto diretto con il mondo dei vulcani. 

Tra il 1984, anno in cui parte il progetto, al 1995, Vesuvio, Stromboli, Etna, Solfatara, Bocche della Malvizia e Vulcano vengono immortalati da Biasucci che, con la sua maestria, ricrea un mondo in cui lapilli, fanghi bollenti, fumarole, lava e tutti gli elementi tipici dei vulcani attivi diventano protagonisti indiscussi. 

Il bianco e nero scelto da Biasiucci cattura lo spettatore restituendo in modo magistrale tutto lo spettacolo inquietante e sublime dei vulcani attivi; la forza sotterranea e viscerale della natura arriva pienamente allo spettatore offrendogli un punto di vista inusuale. 

Le inquadrature sono ampie e con tagli fotografici anche arditi ovvero molto ravvicinate a voler quasi penetrare i fenomeni magmatici e vulcanici. 

magma biasiucci

L’effetto è potente, inquietante e magnetico allo stesso tempo; Biasucci riesce a stabilire un’atmosfera che viene percepita dallo spettatore come un nuovo mondo, una realtà parallela, onirica; é solo quando l’immagine viene metabolizzata che lo spettatore stesso si renderà conto che non di nuovo mondo si tratta ma di uno sguardo al cuore vivo e sotterraneo della nostra terra, ad una realtà che teniamo distante perché poco consona alla comfort zone della quotidianità. Biasiucci costringe a guardarvi dentro e crea forte spaesamento con il bianco e nero che, potente, non lascia scampo. Colpisce del lavoro di Biasiucci anche la dimensione sonora e temporale; un silenzio primordiale in cui lo spettatore si avvicina istintivamente con timore reverenziale ed un tempo scandito da ritmi lenti, geologici. Anche questo contribuisce ad aumentare lo spaesamento, ricercato e splendidamente ottenuto dal maestro.   

La spettacolare campagna fotografica che ha portato a MAGMA rappresenta senza dubbio una pietra miliare nel panorama italiano; inoltre grande importanza riveste per l’area vesuviana sia per le spettacolari visioni scaturite del Vesuvio sia per il ruolo determinate dell’Osservatorio Vesuviano, che ha fornito il quadro scientifico a questa stupenda avventura artistica. 

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