Il nostro viaggio tra le eccellenze vesuviane continua e questa volta vi farà scoprire il mondo la comicità, magia, enigmaticità di Bonsai, al secolo Massimo Napolitano.
L’incontro con Massimo Bonsai ci chiarisce subito che dietro ogni artista comico si cela sempre una personalità complessa, un confine sottile tra ironia e verità che è probabilmente il segreto del successo in una missione tanto complessa, ovvero donare un sorriso alle persone. E partiamo col chiedere proprio questo a Bonsai; quanto è difficile e quanto è appagante far ridere le persone?
Massimo sorride: “potrebbe anche essere più facile del previsto! Ma è una dote innata perché innato deve essere il piacere che si prova a provocare un sorriso”.
Bonsai è piccolo di statura ma la sua presenza è carismatica. E’ figlio di due vulcani
“Sono nato a Catania con l’Etna e da piccolo mi sono trasferito nel vesuviano. Credo che l’aver avuto sempre un vulcano a fare da sfondo al mio percorso in fondo abbia influito sul mio modo di essere artista. In qualche modo mi piace pensare di avere un po’ l’energia dei due vulcani, un’energia sotterranea sempre in bilico tra bellezza e tragicità. Diversi miei personaggi sono comici ma nascondono un lato tragico, talvolta impercettibile”
Come inizia il tuo percorso artistico?
La mia formazione comincia all’Università Popolare dello Spettacolo diretta dal grandissimo Massimo Ranieri, una base importante e ci tengo a dirlo, perché di questo lavoro si vede la parte finale che spesso si risolve in poche battute. Anche quelle battute sono frutto di una base di studio e di lavoro sempre faticosa.
Notiamo che mentre chiacchieriamo Bonsai annota con la stilo qualcosa e lo nasconde al nostro sguardo. Sembra disegnare qualcosa ma al nostro sbirciare nasconde il foglio con un sorriso di rimprovero.
Hai lavorato con artisti importanti come Salemme e i Vanzina, Paolo Caiazzo, Alessandro Siani solo per citarne alcuni. Sei stato uno dei protagonisti di Made in Sud ai tempi degli esordi del programma.
Lavorare con questi personaggi è sempre facile e complicato. Facile perché la bravura dei grandi mette a proprio agio tutti e complicato perché devi dare sempre il massimo per stare su un livello alto, molto alto. Da ognuno ho imparato qualcosa ed ogni esperienza ha aggiunto un tassello al mio essere artista.
C’è un’esperienza alla quale ti senti legato maggiormente?
Accanto agli studi di cui ti parlavo prima, l’altra grande scuola per me è stato il lavoro nei villaggi e nelle location turistiche. Un lavoro difficile per la varietà del pubblico, per le condizioni in cui spesso ho lavorato, per la necessità di essere veloci di pensiero e poliedrici nelle interpretazioni. Sono certo che i successi e le soddisfazioni ottenute fino ad ora nella mia carriera sono anche frutto di queste esperienze, che tra l’altro ancora oggi sono parte del mio lavoro presso strutture ricettive anche molto importanti. Forse oggi riesco a gestire il tutto dall’alto dell’esperienza (e dell’età ahime!), ma vi assicuro che mai niente è scontato!
Bonsai è anche un “Magoclown, Giocoliere e Sputafuoco”. A questa frase vediamo il volto di Massimo illuminarsi e percepiamo la gioia che gli dà parlare di questo aspetto del suo essere artista a tutto tondo.
E’ una parte del mio lavoro che amo particolarmente. La sorpresa, l’attesa scaturita nelle persone e spesso nei bambini, è impagabile. Ho partecipato e partecipo a numerosi festival di strada, a trasmissioni televisive nazionali ed internazionali, faccio tanti spettacoli in questo ambito ed è una cosa che mi dà grande soddisfazione.
Abbiamo quasi finito ed all’ennesimo nostro tentativo di sbirciare sul foglio sul quale Bonsai continua a disegnare lui cede e ce lo mostra: una caricatura di noi che gli siamo di fronte con la sagoma del Vesuvio alle nostre spalle! Ci mostra così l’ennesimo talento contenuto in questo poliedrico Bonsai, un artista vero che, ormai ne siamo certi, ha la dote rara, rarissima di far sorridere, ridere e di sorprendere