Quello che ci ha appena lasciati è stato un anno da incorniciare per l’area vesuviana per quanto riguarda l’intensità dei flussi turistici.
I dati parlano chiaro e raccontano che il polo di maggiore attrattiva per i turisti della nostra area non è più da individuare esclusivamente nella città di Napoli (che resta comunque la meta preferita facendo registrare un secondo posto nella classifica delle città d’arte italiane maggiomente visitate) ma coincide con un territorio molto più ampio nel quale rientrano anche i paesi situati alle falde del Vesuvio.
Lo stesso Vesuvio è diventato di fatto tappa obbligata per i visitatori che da ogni parte del mondo giungono in Campania per trascorrere parte delle proprie vacanze.
Il Gran Cono del Vesuvio ha chiuso infatti il 2019 con 756.572 ingressi facendo registrare un +14% a fronte dei 665.945 raggiunti nel 2018.
I dati sono stati resi noti con grande soddisfazione dal presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo, il quale ha fermamente sottolineato quanto un tale straordinario risultato, che conferma l’Ente di cui è alla guida tra i primi attrattori turistici nazionali e internazionali, sia in buona parte frutto anche del grande investimento in promozione e comunicazione realizzato negli ultimi anni e nel quale egli stesso per primo ha creduto.
I risultati diventano ancora piu’ soddifacenti se si considera che siamo davanti ad una piccola macchina amministrativa che riesce a gestire un sito aperto per l’ intero anno e che richiede costantemente interventi di manutenzione.
Di “grande successo” si puo” parlare anche per il Parco archeologico di Ercolano che ha raggiunto quest’ anno quota 548.070 visitatori rispetto ai 534.328 del 2018 e che si proietta verso il 2020 con grandi aspettative, alla luce di quanto affermato dal direttore Francesco Sirano che ha annunciato l’apertura di due rilevanti cantieri di restauro rappresentati dall’Antica Spiaggia e da sei Domus tra le più importanti dell’antica città.
Altra realta’ che nel 2019 e’ andata ben oltre le aspettative in termini di numero di visitatori e’ il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa che ha chiuso l’anno con oltre 200 mila presenze e che stando a quanto dichiarato da direttore Oreste Orvitti, per il 2020 punta a raggiungere i 250 mila visitatori anche grazie ad una serie di interventi tra cui l’attivazione di nuovi accordi di collaborazione con gli enti culturali del territorio e la programmazione ed organizzazione di eventi culturali, con particolare attenzione al mondo della danza, concerti, mostre di pittura ed arte in genere.
Insomma il 2019 per l’ area vesuviana sembra aver rappresentato un punto di decollo per il settore turistico all’interno del quale cominciano ad aver voce anche realta’ legate a siti minori, veri e propri “scrigni vesuviani” tutti da scoprire spesso con l’aiuto e la buona volontà di associazioni locali e pro loco, anche se per tali realtà il percorso che porta alla strutturazione di un’offerta turistica vera e propria è solo all’inizio.
Un indicatore di quanto questo settore sia in forte crescita all’ombra del Vesuvio e’ rappresentato dal sempre piu’ crescente numero di strutture ricettive e ristorative.
Di crescita esponenziale si può parlare
per quanto riguarda in particolare i
Bed and Breakfast che già da qualche anno si rivelano un’ottima soluzione “low cost” per i turisti e la cui presenza sembra essere sempre più crescente nell’area vesuviana.
Sono sempre piu’ numerosi coloro che hanno deciso di investire modificando la destinazione d’uso della propria abitazione o di altri stabili in un Bed and Breakfast da mettere a disposizione dei turisti che giungono per ammirare le bellezze situate alle falde del vulcano più famoso del mondo.
Un pensiero su “2019, boom turistico alle falde del Vesuvio”
E’ interessante, ottimo successo, complimenti.
Ritengo indispensabile la collaborazione delle Pro Loco.
, che possono essere un punto di riferimento per i turisti.
Noi della Polo Loco “Turris Mare Vesuvio” siamo disponibili.