MIGLIO D'OROTORRE DEL GRECOVESUVIANO

Il Museo del Corallo di Torre del Greco

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La città di Torre del Greco è legata in in modo indissolubile alla lavorazione del corallo. Il prezioso “oro rosso” e la città alle falde del Vesuvio, rappresentano da secoli un binomio conosciuto in tutto il mondo e una delle punte di diamante del made in Italy. 

Il Museo del Corallo di Torre del Greco offre un percorso per approfondire e conoscere la storia di questo legame e si pone come fulcro per tramandare e proiettare verso il futuro la gloriosa tradizione di questa arte. 

L’ubicazione del Museo del Corallo nell’Istituto d’Arte “Francesco Degni” avvalora questo ruolo. La Scuola per la lavorazione del corallo nasce per insegnare ai giovani le varie figure legate al mondo della lavorazione di questo prezioso ed ha una storia lunga. Istituita nel 1878 con Regio Decreto, agli inizi del 1900 cambia nome divenendo “Regia Scuola per l’incisione Principessa Maria di Piemonte”. Successivamente, nel 1968, diviene Istituto Statale d’Arte e dal 2009 fa parte dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Francesco Degni”.

Risale al 1933 l’istituzione del Museo del Corallo grazie ad una fortunata sinergia tra gli artigiani stessi e i pescatori che, con il sostegno del Banco di Napoli, riuscirono nell’impresa di dare alla città, già celebre per l’arte della lavorazione del corallo, un luogo che testimoniasse e mostrasse al pubblico la straordinaria abilità dei lavoratori torresi, accogliendo gli eccellenti lavori realizzati dai maestri e dagli studenti stessi della Regia Scuola d’incisione sul corallo, arti decorative ed industriali. 

Il legame tra Torre del Greco e l’oro rosso è radicato e profondo e passa da un importante know-how delle fasi di pesca fino a tutto ciò che è legato alla lavorazione, produzione e commercializzazione. La città vesuviana diventa nei secoli il centro più importante al mondo per tutto ciò che attiene al prezioso materiale. 

Il Museo del Corallo è ubicato in Piazza Luigi Palomba, nel complesso della chiesa del Carmine, precisamente nell’area del chiostro del convento dei Carmelitani, ricostruito nella seconda metà del Seicento all’indomani dell’eruzione del 1631, che aveva distrutto l’originario cinquecentesco e scampato poi alla tragica eruzione del 1794. 

Nelle sale del Museo sono esposti oggetti preziosi frutto della sapienza artigianale torrese, oltre a splendide incisioni che testimoniano la straripante e sapiente fantasia degli abili artigiani. Oltre al corallo, indiscusso protagonista delle sale espositive, il Museo offre una panoramica sui tanti altri materiali oggetto di lavorazione degli artigiani, come la conchiglia dalla quale sapienti mani ricamano cammei, la madreperla, la pietra lavica, la tartaruga, l’avorio e tanti altri materiali. 

Il Museo del Corallo conserva una doppia vocazione. Infatti, accanto all’aspetto museale e divulgativo, fondamentale per definire il ruolo di questa istituzione é l’aspetto didattico, finalizzato alla vera e propria mission del Museo: tramandare ai giovani, grazie anche alla contiguità e all’interazione con l’Istituto “Francesco Degni”, la maestria che ha fatto della città di Torre del Greco la patria indiscussa della lavorazione del corallo, del cammeo di una specificità creativa che è un vero vanto italiano nel mondo. Tanti sono i progetti che riescono a dare spazio alla creatività degli studenti che trova spazio anche in alcune zone nelle aree espositive. 

Tra i pezzi pregiati del Museo si annoverano una bella Adorazione dei Magi datata 1939, alcuni lavori in corallo di Sciacca di scuola trapanese, un delizioso cofanetto recante allegorie delle quattro stagioni realizzato in corallo e madreperla, una Madonna con bambino in trono in corallo e madreperla. Tanti altri sono i piccoli grandi tesori conservati in questo scrigno di arte, saperi e tradizione. Un luogo che apre una finestra sul mondo affascinante e prezioso della lavorazione del corallo, una delle più importanti conoscenze di cui il popolo torrese è custode, un orgoglio per tutta l’area alle falde del Vesuvio.

Il Museo è visitabile gratuitamente, previa contatto per prenotare la visita.

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